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L’Iran collabori sul nucleare e garantisca i diritti umani

17 febbraio, 2008

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Scritto da Federico Rossetto parlamento EU, 01-02-2008 07:59 

L’Iran deve sospendere l’arricchimento di uranio e riprendere i negoziati per una soluzione a lungo termine della questione nucleare.
Senza progressi in questi campi, ammonisce il Parlamento, niente accordo di cooperazione con l’UE.

Con 561 voti favorevoli, 52 contrari e 44 astensioni, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione sostenuta da PPE/DE, PSE, ALDE e UEN sulle questioni relative alle attività nucleari e ai diritti umani in Iran.

Nucleare: negoziati, no azioni militari

(omissis)

Stop alle esecuzioni, alla repressione e alla discriminazione delle minoranze

Il Parlamento esprime la propria «profonda preoccupazione» circa il deterioramento della situazione dei diritti umani in Iran nel corso degli ultimi anni, «specialmente dalle elezioni presidenziali del giugno 2005». Chiede quindi alle autorità iraniane di onorare i loro obblighi internazionali in materia, garantendo a tutte le persone il diritto di esercitare i propri diritti civili e le libertà politiche.

Più in particolare, il Parlamento condanna fermamente le sentenze capitali e le esecuzioni in Iran, in particolare quelle eseguite contro minorenni e sollecita le autorità iraniane a rispettare le garanzie normative riconosciute a livello internazionale per i minori, quali la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo. Invita inoltre l’Iran ad applicare la risoluzione adottata recentemente in sede ONU sulla moratoria a tutte le esecuzioni.

I deputati esortano poi le autorità iraniane ad eliminare, de jure e de facto, tutte le forme di tortura e le altre forme di trattamento e di pene crudeli, disumane e degradanti (tra cui la fustigazione e l’amputazione), a rispettare il diritto a un giusto processo e a cessare l’impunità per le violazioni dei diritti umani. Chiedono inoltre alle autorità iraniane di modificare con urgenza il codice penale «per trasformare la moratoria sulla lapidazione in un divieto definitivo».

Inoltre, profondamente preoccupato «dall’aumento drammatico» della repressione dei movimenti della società civile in Iran nel corso degli ultimi anni, il Parlamento condanna la repressione contro gli oppositori politici, gli attivisti per i diritti umani (come i promotori della campagna “Un milione di firme” contro la discriminazione delle donne), i giornalisti, i blogger, gli insegnanti, gli intellettuali, le donne, gli studenti e i sindacalisti. Deplora inoltre profondamente le recenti esecuzioni di attivisti politici, l’ultima delle quali è avvenuta durante la notte ai danni di Zamal Bawi. Sollecita quindi le autorità iraniane «a porre fine alle molestie, alle intimidazioni e alla persecuzione» ed a «liberare incondizionatamente tutti i prigionieri politici», compresi due giornalisti curdi condannati a morte. Nell’esprimere poi il proprio sostegno a tutte le forze politiche democratiche e della società civile, si attende dalle autorità iraniane che le prossime elezioni siano «libere e giuste».

Condanna inoltre «fermamente» l’attuale mancato rispetto dei diritti delle minoranze e chiede che queste possano esercitare tutti i diritti sanciti dalla Costituzione iraniana e dal Diritto internazionale. Sollecita quindi le autorità iraniane, a eliminare, de jure e de facto, tutte le forme di discriminazione contro le persone che appartengono a minoranze religiose, etniche, linguistiche o di altro genere, compresi gli arabi, gli azeri, i curdi, i baha’i, i cristiani, gli ebrei, i musulmani sufi e sunniti.

fonte: http://www.italoeuropeo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=498&Itemid=1